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    Skylum presenta l’app per l’editing fotografico Luminar dedicata ad Apple iPad

    Dal primo tablet della Mela Morsicata sono passati molti anni e ora Apple iPad può essere una soluzione che accontenta molti più utenti, anche evoluti, che non vogliono rinunciare a lavorare o svagarsi in mobilità. Anche gli sviluppatori di software hanno visto via via aumentare l’interesse per questo tablet arrivando a sviluppare applicazioni ad hoc. Uno degli ultimi esempi è Skylum Luminar per iPad che si propone come app per il foto editing.
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    Ovviamente l’applicazione può essere scaricata dall’app store di Apple e permette di accedere a un mondo di funzionalità per editare immagini di vario genere (anche catturate attraverso fotocamere che possono essere, a loro volta, collegate a iPad). L’interfaccia di Skylum Luminar è stata pensata per essere utilizzabile facilmente con Apple iPad (da iPadOS 17 in poi), compresi effetti sonori per avere una sensazione interazione più completa, condivisione semplificata e supporto ad Apple Pencil.

    Come da trend attuale, non poteva mancare anche l’Intelligenza Artificiale che consente di aiutare gli utenti nella modifica delle fotografie. Per esempio è possibile modificare il cielo in una foto, regolazione semplificata di vari parametri, gestione di contrasto e chiarezza e gestione di sorgenti luminose ed esposizione.

    In Skylum Luminar per Apple iPad ci sono i filtri, possibilità di gestire le fotografie a colori per trasformarle in monocromatiche oltre a cancellare soggetti che disturbano la scena. Si possono modificare le luci, la gestione della scena nel suo complesso e ritagliare o raddrizzare le foto. In ultimo non manca il supporto a Vision Pro per un’esperienza ancora più immersiva grazie al visore di Apple. LEGGI TUTTO

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    Sony World Photography Awards 2024: annunciati i vincitori del Concorso Open

    Dopo l’annuncio dei National e Regional Awards di inizio febbraio, si torna a scrivere dei Sony World Photography Awards 2024. Sono stati annunciati infatti i vincitori del Concorso Open del concorso di fotografia della World Photography Organisation, uno dei più prestigiosi e importanti a livello internazionale che vede la partecipazione di moltissimi talenti legati al mondo della fotografia.

    Nel Concorso Open dei Sony World Photography Awards 2024 vengono premiate le migliori fotografie singole che sono state inviate nel corso del 2023 da moltissime nazioni. Secondo gli organizzatori sono state oltre 395 mila le fotografie che si sono candidate con oltre 220 paesi e territori coinvolti.
    Grazie alla partnership storica con Sony, i vincitori di ciascuna categoria potranno ricevere attrezzatura digitale firmata dal produttore nipponico così da poter continuare a sviluppare il proprio talento. Inoltre sarà possibile partecipare alla selezione per diventare Open Photographer of the Year (che prevede un premio di 5000 dollari).
    Il vincitore assoluto di questa edizione sarà svelato tra qualche settimane durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Londra il 18 aprile. Gli autori potranno poi esporre le proprie fotografie nella mostra dei Sony World Photography Awards presso la Somerset House che si terrà dal 19 aprile al 6 maggio 2024 (per poi essere trasferita in altre località). Le categorie del Concorso Open per questa edizione sono Architecture, Creative, Landscape, Lifestyle, Motion, Natural World & Wildlife, Object, Portraiture, Street Photography e Travel. Oltre alla lista dei vincitori è possibile vedere tutte le fotografie selezionate sul sito ufficiale.

    I vincitori del Concorso Open dei Sony World Photography Awards 2024
    A vincere la categoria Architecture del Concorso Open dei Sony World Photography Awards 2024 è stata la fotografa Ana Skobe (Slovenia) grazie all’immagine dal titolo Falling Out of Time. Questa ha come protagonista un faro con una struttura decisamente non convenzionale (se si pensa ai fari nell’immaginario collettivo). La struttura spigolosa si staglia contro un cielo terso al crepuscolo facendolo sembrare un’opera proveniente dal futuro.
    Per la categoria Creative invece a essere selezionato è stato Rob Blanken (Paesi Bassi) che ha portato una macrofotografia che ritrae dei cristalli di aminoacidi B-alanina, L-glutammina e glicina. Quello che sembra un tema astratto e spaziale è invece molto terrestre e umano, anche se nel piccolo (molto piccolo).
    Nella categoria Landscape a distinguersi è stato Liam Man (Regno Unito) per la fotografia dal titolo Moonrise Sprites over Storr. La scelta è stata quella di riprendere la Luna crescente mentre droni illuminavano parte del paesaggio nella zona della collina di Old Man of Storr che si trova sull’Isola di Skye, in Scozia. Anche in questo caso il richiamo a mondi alieni sembra chiaro, ma si tratta sempre della Terra.
    Il primo classificato nella categoria Lifestyle è Alvin Kamau (Kenya) con la fotografia dal titolo Twende Ziwani (Let’s go to the Lake). La scelta del fotografo è quella di riprendere l’idea di un un servizio fotografico di moda con un singolo modello in posa per lo scatto.
    Nella categoria Motion è stato il fotografo Samuel Andersen (Norvegia) a distinguersi dagli altri. La sua immagine prende il nome di Rider Getting Down and Dirty. Lo scatto ha come protagonista un ciclista che attraversa una zona con fango e pozzanghere con la sua mountain bike durante i Campionati Nazionali Norvegesi. Il Sole filtra attraverso l’acqua sollevata dal suo passaggio donando un gioco di luci e ombre molto interessante.
    Nella categoria Natural World & Wildlife il vincitore è Ian Ford (Regno Unito) con la fotografia Caiman Crunch. Il protagonista in questo caso è un giaguaro che sta attaccando un coccodrillo mentre entrambi sono all’interno di un corso d’acqua. Ford non solo ha catturato il momento dell’attacco ma aveva seguito anche la scena precedente con il grande felino che stava inseguendo il rettile prima del colpo finale.
    Per Object a vincere è stato Toni Rinaldo (Indonesia) con la fotografia dal titolo Coalition. In questo caso troviamo una composizione che mette al centro due sedie di colori diversi all’interno di una sala d’aspetto. Secondo il fotografo, il significato è dato dal colore differente della seduta che richiama le differenti culture che coesistono in Indonesia.
    Nella categoria Portraiture a vincere è stata la fotografa Michelle Sank (Regno Unito) con Zenande, Sinawe, Zinathi and Buhle at Sea Point Pavilion, Cape Town. La scena vede un gruppo di adolescenti a bordo piscina e riprende le difficoltà affrontate dal Sud Africa quando era presente l’apartheid.
    Per la categoria Street Photography è stata l’artista Callie Eh (Malesia) a vincere sugli altri utenti con The Hand. Si tratta di una scena catturata durante un corteo nuziale a Bhaktapur (Nepal). Lo sposo alza la mano mentre si trova all’interno dell’automobile di passaggio contrastando con il colore chiaro della carrozzeria e il rosso della decorazione.
    L’ultima categoria del Concorso Open dei Sony World Photography Awards 2024 è Travel. Ad aggiudicarselo è Yan Li (Cina Continentale) con la fotografia Between Calm and Catastrophe. L’immagine riprende un villaggio sulle rive del Lago Titicaca mentre un incendio si sta pericolosamente avvicinando mettendo a rischio le strutture. LEGGI TUTTO

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    In arrivo nuovi formati di registrazione Cinema RAW Light a 12 bit per Canon EOS C500 Mark II

    Buone notizie per i possessori di Canon EOS C500 Mark II, cinepresa digitale professionale full frame caratterizzata dal sensore full frame 5,9K e dal processore DIGIC DV 7. È infatti in arrivo un aggiornamento firmware che la renderà più flessibile in diversi scenari d’uso, integrando (come richiesto dalla base utenti) alcune funzioni che hanno debuttato su modelli più piccoli, come EOS R5 C ed EOS C70. L’aggiornamento sarà rilasciato verso la fine di questo mese.

    Questo aggiornamento aggiunge i formati Cinema RAW Light a 12 bit: LT (Light), ST
    (Standard) e HQ (High Quality), migliorando la flessibilità del flusso di lavoro e fornendo più
    opzioni di post-produzione. I tre nuovi formati scalabili sono a 12 bit, permettono di registrare anche a frame rate elevati senza alcun sottocampionamento cromatico.
    Precedentemente disponibile per i modelli EOS R5 C ed EOS C70, questa funzione molto richiesta consente agli utenti di selezionare una gamma scalabile bitrate in formato RAW, permettendo di scegliere se dare priorità alla fedeltà di immagine o riducendo le dimensioni dei file, mantenendo al contempo inalterata l’elevata qualità delle informazioni cromatiche a 12 bit. LEGGI TUTTO

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    Fujifilm Simulazione Pellicola – Guida all’uso

    Tra i molti criteri in base ai quali è possibile suddividere gli appassionati di fotografia, uno è certamente connesso ai filtri fotografici. Esistono, da un lato, i fan dei filtri; dall’altro, i fotografi che, magari con un pizzico di preconcetto, li snobbano a priori, considerandoli inutili e/o eccessivamente omologanti.Di questa diatriba possono fare le spese le Simulazioni Pellicola di Fujifilm, normalmente accomunate ai filtri fotografici anche se, a rigore, hanno origini diverse. Le Simulazioni Pellicola, come molti sanno, derivano infatti dalle storiche pellicole con cui Fujifilm ha rifornito buona parte dei fotografi per decenni.

    Sia chiaro, non è nostra intenzione fare distinguo pretestuosi o ammantare di nobiltà le Simulazioni Pellicola. Quale ne sia l’origine, la Simulazione Pellicola “Astia” non ha, a priori, maggiore dignità del filtro Stile: cinematografico “CN10” di Lightroom.
    Perché dunque stiamo parlando di Simulazione Pellicola e non di qualunque altro set di filtri-stili-predefiniti? Semplice: le Simulazioni Pellicola di Fuji, banalmente, “funzionano”. Non sappiamo spiegare il motivo. Forse ha davvero a che fare con la storia del marchio, e con il fatto che, per anni, i nostri occhi hanno visto immagini prodotte da una pellicola Velvia, e ora quella rappresentazione colore ci pare piacevole e “giusta”, allo stesso modo in cui ci pare naturale il formato 3:2.       
    Sta di fatto che le Simulazioni Pellicola possono costituire una buona base di partenza per dare all’immagine un indirizzo di massima, senza risultare troppo invasivi. Una corsa è infatti certa: non esiste il filtro “magico” buono per tutto, e più marcata è la caratterizzazione che quel filtro dà, più peculiare e ristretto risulterà il suo campo di utilizzo.
    Le Simulazioni Pellicola non stravolgono mai l’immagine, e anche da questo punto di vista il loro modo d’uso rimanda ad altri tempi – il paesaggista che sceglieva la Velvia, ad esempio, per la sua caratteristica di esaltare i rossi e i verdi. La Velvia non faceva magie, non selezionava automaticamente il cielo per trasformarlo da sereno a tempestoso o viceversa. Semplicemente, dava un primo “indirizzo di massima” all’immagine, assecondando il mood che il fotografo già aveva.
    Le Simulazioni Pellicola fanno oggi, digitalmente, lo stesso lavoro. Snobbarle a priori come l’ennesimo filtro Instagram sarebbe un peccato…   LEGGI TUTTO

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    Kate Middleton si scusa per il ritocco della foto di famiglia. Immagine ritirata dalle agenzie stampa

    Nelle scorse ore si è fatto un gran parlare dell’ultima fotografia ufficiale rilasciata dalla principessa del Galles Kate Middleton sui suoi canali social (condivisi anche con il marito). Tra complotti e accuse dell’utilizzo di Intelligenza Artificiale, molte erano le sviste per passare inosservate, soprattutto quando si è un personaggio pubblico la cui vita appassiona moltissime persone in tutto il Mondo e non si presenzia a eventi pubblici da dicembre dello scorso anno.

    La fotografia era stata condivisa nella giornata di ieri e, su Instagram, era stato scritto a corredo solamente “grazie per i vostri auguri cordiali e per il continuo supporto negli ultimi due mesi. Auguro a tutti una buona festa della mamma”. Gli occhi più o meno attenti si sono accorti però che c’erano alcuni ritocchi che erano stati eseguiti in maniera approssimativa generando non pochi sospetti o teorie più o meno strane.

    La fotografia di Kate Middleton con i figli ha comunque raggiunto 1,8 milioni di “mi piace” su Instagram anche se molti commenti fanno notare queste sviste nell’elaborazione dell’immagine tanto da portare la stessa principessa a realizzare una storia per spiegare la motivazione. Nella storia si legge “come molti fotografi dilettanti, di tanto in tanto sperimento l’editing [ndr. fotografico]. Volevo esprimere le mie scuse per qualsiasi confusione causata dalla fotografia di famiglia che abbiamo condiviso ieri. Spero che tutti quelli che hanno festeggiato abbiano avuto una felice festa della mamma”.

    La fotografia, stando alla firma inclusa nel post stesso, è stata realizzata da suo marito William (principe del Galles). Tra le incongruenze nell’immagine, probabilmente legate a operazioni di editing fotografico non professionale, ci sono la manica della figlia Charlotte oppure un’imprecisione vicino alla gamba di Louis. Queste alterazioni che potrebbero nascondere niente di veramente interessante, hanno comunque portato agenzie stampa come The Associated Press a ritirare la fotografia in quanto alterata più di quanto consentito (per esempio rimozione “occhi rossi”). Un caso dove l’editing fotografico non professionale ha creato problemi sia a Kate Middleton che alle agenzie stampa indirettamente coinvolte. LEGGI TUTTO

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    Fujifilm Fujinon Duvo24-300mm: l’obiettivo zoom broadcast portatile

    Solitamente quando si pensa a Fujifilm si pensa alle fotocamere compatte APS-C della Serie X o anche alle medio formato GFX e ai relativi obiettivi. La società nipponica è però anche impegnata nella produzione di apparecchiature professionali destinate alle emittenti televisivi e agli studi di registrazione. In passato erano stati presentati, per esempio, le ottiche Fujinon UA107x8.4BESM-T45 o Fujinon HZK25-1000mm alle quali ora si aggiunge anche il Fujinon Duvo24-300mm.

    Come intuibile dal nome, questo obiettivo è una soluzione zoom di dimensioni compatte e facilmente trasportabile, dedicato ai broadcast. Si tratta del secondo modello della serie Duvo (il primo è stato il Fujinon Duvo25-1000mm, presentato circa un anno fa) che punta da un lato a offrire una soluzione utile ai broadcast ma anche in grado di generare immagini dall’aspetto cinematografico e ricercato, puntando sull’effetto bokeh grazie all’apertura massima di T2.9 (da 24 mm fino a 207 mm). 

    Il nuovo Fujinon Duvo24-300mm supporta sia i sensori di tipo Super 35mm sia quelli full frame (con l’expander 1,5x attivato). Lo zoom da 12,5x copre una lunghezza focale da 24 mm a 300 mm. Tra i suoi punti di forza c’è però la compattezza e la leggerezza con la prima che vede una lunghezza di 270,5 mm mentre la seconda è di 2,95 kg. Grazie a queste caratteristiche è possibile utilizzarlo sia a spalla, che su treppiede ma anche con Steadicam.

    Per chi invece cercasse un’ottica ancora più ampia, nei prossimi mesi arriverà il Duvo Wide con una lunghezza focale di 14-100mm che sarà presente al NAB Show 2024 insieme alle altre ottiche professionali e ovviamente al Fujinon Duvo24-300mm. Secondo quanto riportato da Fujifilm, questo obiettivo sarà disponibile da fine marzo a un prezzo di 31 mila euro + iva. Il prezzo è giustificato dal fatto che sia un’ottica professionale con elementi asferici di grande diametro e lenti Super-ED lucidate con precisione elevata. Questo consente di avere immagini di qualità elevata con ghosting, lens flair e color bleeding assenti. LEGGI TUTTO

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    Ingrid Pollard è la vincitrice dell’Hasselblad Award 2024, cerimonia ufficiale a ottobre

    In queste ore l’Hasselblad Foundation ha annunciato che la fotografa Ingrid Pollard è la vincitrice dell’Hasselblad Award 2024. Questo permetterà alla fotografa di ricevere non solo una medaglia d’oro simbolica per le sue creazioni ma anche 179 mila euro. Grazie alla collaborazione con il produttore di fotocamere svedese (di proprietà di DJI) sarà poi possibile per Pollard ricevere un modello medio formato per continuare la sua carriera.

    Ingrid Pollard ha dichiarato “la ricezione dell’Hasselblad Award è un grande onore. Arriva in un momento della mia vita in cui sono abbastanza matura e mi dà l’opportunità di supportare fotografi e ricercatori più giovani, cosa che intendo fare. Desidero che il premio si estenda oltre me stessa”. Kalle Sanner (CEO dell’Hasselblad Foundation) ha aggiunto che “l’ampio lavoro di Ingrid Pollard affronta alcune delle questioni più urgenti del nostro tempo. Siamo lieti e onorati che sia la 44‭ᵃ vincitrice dell’Hasselblad Award e di presentare il suo lavoro a un vasto pubblico in Scandinavia”.
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    Nonostante l’annuncio avvenga ora, la premiazione ufficiale avverrà l’11 ottobre di quest’anno all’Hasselblad Center quando sarà anche inaugurata una mostra fotografica dedicata proprio a Ingrid Pollard. La fotografa terrà inoltre un seminario in collaborazione con le autorità cittadine e un concerto dell’Orchestra Sinfonica di Goteborg.

    La giuria dell’Hasselblad Award 2024 che ha proposto la candidatura della fotografa è composta da diverse figure del mondo della fotografia e delle mostre e comprende John Fleetwood (presidente della giuria), Yves Chatap, Joan Fontcuberta, Shoair Mavlian, Francesco Zane e Karolina Ziębińska-Lewandowska.

    Secondo quanto dichiarato dall’Hasselblad Foundation (che ha accolto la candidatura proposta dalla giuria), la scelta di Ingrid Pollard è legata alla sua carriera pluridecennale che ha messo in discussione costrutti sociali e culturali radicati come razza, identità, comunità e genere. Con le sue fotografie sono state messe in risalto ingiustizie e contraddizioni del mondo moderno. Pollard inoltre si è distinta per utilizzare la fotografia (come con la ritrattistica), alla ricerca di materiale d’archivio di vario genere per realizzare installazioni complesse da mostrare ai visitatori.
    Anche a causa della sua storia personale Ingrid Pollard, nata in Guyana (nel 1953) ma cresciuta in Gran Bretagna, ha trattato della storia del colonialismo e di come quest’ultimo abbia ancora un impatto sulla società moderna. Il suo lavoro è poi in grado di ispirare altri artisti oltre che le giovani generazioni. LEGGI TUTTO

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    Cancellato Photofestival 2024: se ne riparlerà nel 2025

    Sembrava ormai aver preso un ottimo abbrivio e negli ultimi anni aveva allargato il suo raggio d’azione e con esso i numeri di partecipazione: eppure in questo 2024 Photofestival non ci sarà e l’appuntamento è rimandato (al momento) al 2025.
    Nato nei primi anni 2000 come rassegna biennale di fotografia a corollario di Photoshow, la manifestazione fieristica di riferimento in Italia dedicata al mondo Imaging, dal 2011 Photofestival ha assunto una cadenza annuale, cercando di riempire in parte il vuoto lasciato proprio da Photoshow.
    Negli ultimi anni il festival aveva trovato una formula consolidata in termini di posizionamento temporale e abbracciato diverse città al di fuori di Milano ed era riuscito ad affermarsi come il più importante appuntamento milanese dedicato alla fotografia d’autore e uno degli eventi culturali più rilevanti della scena italiana.
    Photofestival 2024: è cancellato

    Pur avendo concluso la diciottesima edizione della manifestazione con un notevole riscontro di pubblico e la generale soddisfazione degli operatori del settore – 142 le mostre che hanno invaso 100 luoghi espositivi dell’area metropolitana di Milano e di alcune province lombarde dal 15 settembre al 31 ottobre 2023 – Il Consiglio Direttivo di AIF – Associazione Italiana Foto & Digital Imaging – ha deciso di voler dedicare il tempo necessario per sviluppare ulteriormente la manifestazione.
    Alle spalle di questa scelta c’è probabilmente il periodo di cambiamento che il mercato italiano della fotografia sta vivendo, con diversi dei partner storici della manifestazione che vedono i propri budget sempre più risicati e da spendere con grande oculatezza.
    In 18 edizioni, Photofestival ha messo in scena 1.942 mostre fotografiche di 1.890 autori italiani e stranieri, coinvolgendo 770 diversi spazi espositivi pubblici e privati tra gallerie d’arte, musei, biblioteche, palazzi storici e negozi, non solo del centro ma anche delle zone periferiche della città.
    Il Comitato Organizzatore manterrà vivo il rapporto con gallerie, operatori, partner e Istituzioni per continuare a perseguire il progetto di diffondere la cultura fotografica e sviluppare la conoscenza della fotografia in tutte le sue forme.”I riflettori sulla fotografia e sul medium fotografico si riaccenderanno nell’autunno 2025 con la diciannovesima edizione di Photofestival” – così recita il comunicato stampa: ci auguriamo sia una promessa che sarà mantenuta e non solo una vaga speranza, sarebbe un peccato perdere una manifestazione come Photofestival. LEGGI TUTTO