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    Teatro dei Vitellini – Regia di Gian Paolo Barbieri, la nuova mostra alla Leica Galerie Milano

    Con l’arrivo della bella stagione alla Leica Galerie Milano sarà possibile visitare la nuova mostra fotografica dal titolo Teatro dei Vitellini – Regia di Gian Paolo Barbieri. Nello spazio espositivo, nel cuore di Milano e nelle vicinanze del Duomo (via Giuseppe Mengoni 4) sarà possibile, dal 10 maggio al 24 agosto, ammirare 25 fotografie inedite del fotografo di moda, tra i più conosciuti e riconosciuti del Mondo.

    © Gian Paolo Barbieri, Shakespeare – La Bisbetica Domata
    Grazie all’inizio della sua carriera che lo ha visto anche attore, operatore e costumista, Gian Paolo Barbieri può così reinterpretare le opere di William Shakespeare ma anche il teatro stesso e tutto il mondo che gli ruota attorno. Il fotografo nasce infatti a Milano nel 1935 ed è legato a costumi e tessuti anche per il lavoro svolto dalla famiglia (grossisti di tessuti). Sin da bambino ha una grande passione per il teatro e la recitazione che lo porta ad assistere a diversi spettacoli oltre a recitare lui stesso tra amici, creando anche abiti e scenografie.
    Ricordiamo poi che Barbieri ha aperto il suo primo studio fotografico a Milano nel 1964, dopo aver vissuto anche a Roma e Parigi con il fotografo Tom Kublin. Il suo punto di vista “teatrale” gli permette di avere l’attenzione di grandi giornali di moda come Vogue America, Vogue Italia, Vogue Paris, L’Officiel, GQ e Vanity Fair. Le immagini della mostra Teatro dei Vitellini – Regia di Gian Paolo Barbieri sono state catturate in studio e hanno richiesto una minuziosa preparazione prima ancora dello scatto per raggiungere un risultato che può definirsi quasi onirico.

    © Gian Paolo Barbieri, Shakespeare – Macbeth
    Non solo fotografia dunque. I visitatori potranno ammirare una visione diversa della costruzione della scena, la passione di Gian Paolo Barbieri per il teatro e per la drammaturgia. Le fotografie di Teatro dei Vitellini sono state catturate grazie a un sistema Leica SL (la terza versione è stata presentata all’inizio dell’anno) scegliendo sia i colori che il bianco e nero per la stampa in grande formato.
    Maurizio Beucci (curatore e Head of Akademie, Leica Camera Italia) ha dichiarato “il teatro è dentro le fotografie di Barbieri e Gian Paolo, quando scatta, è dentro il teatro. Queste fotografie sono un lavoro inedito che ci riporta lì dove tutto è iniziato, nel teatro che Gian Paolo ha amato e continua ad amare, in un omaggio al lavoro di Shakespeare. Quella in mostra è una prima assoluta e siete tutti i benvenuti nel nuovo Teatro dei Vitellini. Merda, merda, merda!”. LEGGI TUTTO

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    Le foto vincitrici del World Press Photo 2024: al primo posto lo scatto che incarna il dolore umano

    Il World Press Photo Contest 2024 ha annunciato i suoi quattro vincitori globali, premiando fotografi che hanno catturato con potenza e commozione momenti chiave di guerre, migrazioni e vite personali. Le immagini vincitrici, selezionate tra oltre 61.000 candidature provenienti da 130 paesi, offrono uno sguardo straziante ma necessario sulle atrocità dei conflitti contemporanei e sulle sfide dell’esistenza umana.
    La Foto dell’anno, scattata dal palestinese Mohammed Salem per Reuters, ritrae una scena di indicibile dolore. Nell’immagine, Inas Abu Maamar, 36 anni, culla il corpo senza vita di sua nipote Saly, una bambina di 5 anni uccisa insieme alla madre e alla sorella da un missile israeliano che ha colpito la loro casa a Khan Younis, nella Striscia di Gaza. La giuria ha elogiato la cura e il rispetto con cui la foto è stata composta, offrendo uno sguardo sia metaforico che letterale su una perdita inimmaginabile.A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece
    Mohammed Salem, Palestine, Reuters
    Il premio Storia dell’anno è andato a Lee-Ann Olwage del Sudafrica per “Valim-babena”, un racconto fotografico pubblicato su GEO che esplora la demenza in Madagascar attraverso la lente dell’assistenza familiare. Le immagini ritraggono con tenerezza “Dada Paul” Rakotozandriny, 91 anni, mentre viene accudito dalla figlia Fara, ponendo l’accento sull’amore e la vicinanza necessari in un mondo segnato dalla guerra e dall’aggressione.
    Valim-babena
    Lee-Ann Olwage, South Africa, for GEO
    Il venezuelano Alejandro Cegarra ha vinto il premio per il progetto a lungo termine “The Two Walls”, pubblicato dal New York Times e Bloomberg, che documenta la resilienza dei migranti diretti negli Stati Uniti attraverso il Messico. Attingendo alla sua stessa esperienza di migrante, Cegarra offre uno sguardo sensibile e incentrato sull’uomo, celebrando l’agency dei migranti di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili.
    The Two Walls
    Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times/Bloomberg
    Infine, l’ucraina Julia Kochetova ha vinto il premio Open Format con “La guerra è personale”, un progetto multimediale che intreccia fotografia, poesia, audio e musica per mostrare l’impatto quotidiano della guerra russo-ucraina. Creato in collaborazione con un illustratore e un DJ ucraini, il sito web offre un’immersione viscerale nelle vite di coloro che convivono con il conflitto come realtà di tutti i giorni.
    War Is Personal
    Julia Kochetova, Ukraine
    Joumana El Zein Khoury, direttrice esecutiva di World Press Photo, ha evidenziato come i fotografi vincitori abbiano “una familiarità intima e personale con i loro argomenti”, permettendo loro di trasmettere comprensione, empatia e compassione attraverso le loro opere. Allo stesso tempo, ha ricordato i rischi affrontati dai fotogiornalisti, con lo scorso anno che ha visto un numero quasi record di giornalisti uccisi, molti dei quali a Gaza.
    La presidente della giuria globale, Fiona Shields del Guardian, ha sottolineato il potere delle immagini vincitrici di “trasmettere un momento specifico, risuonando anche oltre il proprio soggetto e il proprio tempo”. La foto dell’anno, in particolare, racchiude “questo senso di impatto ed è incredibilmente commovente da vedere, pur essendo allo stesso tempo un argomento a favore della pace”. LEGGI TUTTO

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    Una storia di contraccezione forzata vince i SWPA 2024

    Come ogni anno il mondo della fotografia vede nel mese di aprile un periodo molto importante. La proclamazione dei Sony World Photography Awards segue a ruota l’annuncio dei vincitori del World Press Photo. Nella cornice della cena di Gala all’Hilton di Park Lane a Londra, la World Photography Organisation, con il CEO di Creo Scott Gray, ha infatti annunciato i vincitori assoluti del concorso 2024. Giunta alla sua 17esima edizione, la manifestazione ha visto un numero di partecipanti leggermente in calo, (380mila contro i più di 400mila dell’anno scorso), ma con un dato comunque molto interessante: per la prima volta sono state sottoposte al giudizio della giuria più foto nelle categorie riservate ai professionisti, rispetto a quelle inviate da fotografi amatoriali per il concorso Open.

    La cerimonia di premiazione è diventata ormai un appuntamento annuale molto atteso da tutti gli appassionati, poiché celebra il meglio della fotografia mondiale, dando risalto alle immagini e alle storie che hanno suscitato maggior interesse nel corso dell’ultimo anno. Una ‘fotografia’ che ripercorre gli eventi salienti dell’anno passato, ma che delinea anche quali sono i più importanti trend artistici, visto che – a differenza di un concorso come il WPP – i Sony World Photography Awards abbracciano anche categorie che confinano con le arti grafiche e quelle concettuali. Come sempre, gli scatti premiati, insieme a quelli dei finalisti, saranno esposti alla mostra dei Sony World Photography Award 2024, allestita presso la Somerset House di Londra a partire dal 19 aprile. La mostra si compone di oltre 200 stampe e di molteplici display con ulteriori immagini digitali dei vincitori e finalisti del concorso.

    La cerimonia è stata anche l’occasione per conferire il titolo Outstanding Contribution to Photography di quest’anno a Sebastião Salgado, le cui opere in bianco e nero hanno segnato in modo inequivocabile le ultime cinque decadi della sua carriera, rendendolo un artista universalmente riconosciuto per il suo indelebile contributo al mondo della fotografia.

    Salgado ha tenuto anche un incontro con la stampa nella mattina del 18 aprile, in cui ha ripercorso la sua carriera e dato interessanti spunti sull’evoluzione della fotografia in questi suoi 50 anni di carriera. Una retrospettiva di opere di Sebastião Salgado, rappresenta anche una delle ossature della mostra di quest’anno che, ancora più che nel passato, ha dato grande spazio all’autore insignito del premio alla carriera.
    Durante la cerimonia di gala, sono stati premiati anche i vincitori assoluti dei concorsi Open, Student e Youth e il vincitore del Sustainability Prize. Il concorso Open premia la potenza di una singola immagine, offrendo un’opportunità unica a fotografi di ogni livello, mentre i concorsi Student e Youth puntano i riflettori sul lavoro delle nuove generazioni. Infine, il Sustainability Prize, istituito l’anno scorso, è destinato ai fotografi maggiormente capaci di catturare e mettere in luce i cambiamenti positivi che riguardano il nostro pianeta.
    La mostra dei Sony World Photography Awards di quest’anno sarà allestita presso la Somerset House di Londra dal 19 aprile al 6 maggio 2024.
    VINCITORI CATEGORIE PROFESSIONAL
    I vincitori del concorso Professional sono stati decretati da una giuria di esperti dopo aver presentato una serie di cinque-dieci immagini d’eccezione, a dimostrazione delle loro padronanza tecnica e di un forte approccio alla narrazione.
    I migliori di ogni categoria sono stati premiati con un set di attrezzature fotografiche digitali di Sony. I vincitori di quest’anno sono:
    ARCHITETTURA E DESIGN VINCITRICE: Siobhán Doran (Irlanda) con la serie Sala Mayor (Living Room)Finalisti: 2° posto Karol Pałka (Polonia); 3° posto Yaser Mohamad Khani (Repubblica Islamica dell’Iran)

    La fotografa vincitrice ha indagato con la sua fotocamera i salotti delle case delle Filippine, con un racconto che parla, oltre che di architettura e design, anche delle persone che vivono nelle case. In particolare la serie di foto documenta le case delle famiglie che si sono arricchite con il commercio dello zucchero nelle Filippine.
    FOTOGRAFIA CREATIVAVINCITRICE: Sujata Setia (Regno Unito) con la serie A Thousand CutsFinalisti: 2° posto Mackenzie Calle (Stati Uniti); 3° posto Tine Poppe (Norvegia)

    Sujata Setia ha utilizzato un linguaggio particolare per raccontare storie di abusi in famiglia, di cui lei stessa è stata vittima. Come gli abusi lasciano ferite indelebili sulle vittime, così ogni ritratto scattato con la sua fotocamera porta addosso ‘mille segni’ riuscendo così a mostrare in una sola immagine la persona e la sua vita interiore.
    DOCUMENTARISTICAVINCITRICE: Juliette Pavy (Francia) con la serie Spiralkampagnen: Forced Contraception and Unintended Sterilisation of Greenlandic WomenFinalisti: 2° posto Brent Stirton (Sudafrica); 3° posto Davide Monteleone (Italia)

    Anche nella documentaristica vince un lavoro che affronta la violenza sulle donne. In particolare la fotografa francese ha approfondito una vicenda poco nota, a cui sono stati tolti i sigilli da poco (nel 2022). Parliamo della campagna di contraccezione e sterilizzazione forzata portata avanti in Groenlandia tra il 1966 e il 1975 durante la colonizzazione danese ai danni della popolazione Inuit.
    AMBIENTE VINCITRICE: Mahé Elipe (Francia) con la serie Echoes of the HiveFinalisti: 2° posto Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni (Italia); 3° posto Maurizio Di Pietro (Italia)
    Storie di uomini, donne e api animano le foto della fotografa francese che ha documentato gli sforzi della popolazione Maya del Messico meridionale per preservare una specie di api, fondamentali per la loro religione e cultura, a seguito dell’avvelenamento di massa a causa dei pesticidi.
    PAESAGGIO VINCITORE: Eddo Hartmann (Paesi Bassi) con la serie The Sacrifice ZoneFinalisti: 2° posto Jim Fenwick (Regno Unito); 3° posto Fan Li (Cina continentale)

    Molto particolare il lavoro del vincitore che con la sua fotocamera ha esplorato un’area remota del Kazakistan, un tempo sede dei principali impianti di sperimentazione nucleare dell’Unione Sovietica, utilizzando gli infrarossi per evocare l’impatto della contaminazione da radiazioni invisibile all’occhio umano, gli stessi infrarossi utilizzati dagli scienzati che ha lo hanno accompagnato per indagare gli effetti delle radiazioni sulla flora dei sito.
    PORTFOLIOVINCITORE: Jorge Mónaco (Argentina) con la serie Portraits and LandscapesFinalisti: 2° posto Aly Hazzaa (Egitto); 3° posto Angelika Kollin (Estonia)
    Il fotografo vincitore ha raccolto un portfolio di scatti utilizzando diverse tecniche e diversi stili per invitare lo spettatore ad addentrarsi nelle storie intime dei suoi soggetti, offrendo una prospettiva riflessiva sulla diversità umana, con grande attenzione alle minoranze e all’inclusività.
    RITRATTO VINCITORE: Valery Poshtarov (Bulgaria) con la serie Father and SonFinalisti: 2° posto Adali Schell (Stati Uniti); 3° posto Drew Gardner (Regno Unito)

    Nel suo lavoro, che è tuttora in corso, il fotografo bulgaro ha chiesto a padri e figli di Bulgaria, Georgia, Turchia, Armenia, Serbia e Grecia di farsi ritrarre insieme mentre si tenevano per mano. Un atto di tenerezza a volte insuale tra i maschi, ma che nelle foto crea un ritratto intimo e commovente della mascolinità e delle relazioni tra padre e figlio.
    SPORTVINCITORE: Thomas Meurot (Francia) con la serie Kald Sòl (Cold Sun)Finalisti: 2° posto Angelika Jakob (Germania); 3° posto Tommaso Pardini (Italia)

    Generalmente associamo il surf alle calde spiagge della California, ma il fotografo francese ha voluto invece indagare la pratica di questo sport da parte di una piccola comunità di surfisti che predilige invece i luoghi freddi del mondo per far correre sulle onde la propria tavola. Anche grazie all’utilizzo del bianco e nero, le fotografie restituiscono paesaggi mozzafiato in cui alla forza del mare si aggiunge la difficoltà per i surfisti nell’immergersi in acque gelate.
    NATURA MORTAVINCITORE: Federico Scarchilli (Italia) con la serie FloraFinalisti: 2° posto Peter Franck (Germania); 3° posto Beth Galton (Stati Uniti)

    Nato durante il Covid, questo particolare lavoro di Federico Scarchilli vuole mettere l’accento su quanto la natura abbia a tutt’oggi un ruolo fondamentale nella creazione di alcune delle medicine più importanti, dalla morfina agli antitumorali. Un lavoro che non è stato un semplice ‘scattare’, ma che prevede (è ancora in corso) anche la fase di crescita delle singole piante, che vengono poi riprese al momento della loro fioritura e giustapposte poi ai medicinali creati a partire dai loro principi attivi.
    NATURA E ANIMALI SELVATICIVINCITRICE: Eva Berler (Grecia) con la serie Suspended WorldsFinalisti: 2° posto Haider Khan (India); 3° posto Jasper Doest (Paesi Bassi)

    La fotografa greca, a partire dal proprio balcone ha indagato come le ragnatele possano diventare vere e proprie tele per la natura per creare opere d’arte nascoste.
    SUSTAINABILITY PRIZE
    Ad aggiudicarsi il Sustainability Prize di quest’anno, e il relativo premio di 5.000 dollari, è stata Kathleen Orlinsky (Stati Uniti) con la serie America’s First Wilderness.
    Il progetto fotografico di Orlinsky mette in risalto il paesaggio, la fauna e la popolazione dell’area nota come Gila Wilderness, nel sud-est del New Mexico, evidenziando gli sforzi compiuti per mantenere l’ambiente naturale incontaminato e proteggere la biodiversità della zona. Le immagini di Orlinsky riflettono l’armonia tra le persone e la natura circostante, trasmettendo un messaggio potente di coesistenza pacifica e salvaguardia degli spazi naturali.
    Il premio Sustainability Prize fa parte del programma Creators for the Planet, un’iniziativa globale che promuove l’impegno ambientale nel corso dell’intero anno, ideata da Creo e organizzata in collaborazione con la United Nations Foundation e Sony Pictures. Il nuovo riconoscimento premia le storie, le persone e le organizzazioni che, con le loro azioni, perseguono uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
    OPEN PHOTOGRAPHER OF THE YEAR
    Il concorso Open celebra la potenza visiva di un singolo scatto, premiandone l’efficacia narrativa e le caratteristiche tecniche d’eccellenza. Selezionato tra i 10 vincitori delle categorie Open, Liam Man (Regno Unito) è stato decretato Open Photographer of the Year 2024, titolo a cui si aggiungono un premio in denaro di 5.000 dollari, un set di attrezzature fotografiche digitali di Sony e grande visibilità internazionale.

    Liam Man è stato premiato per l’immagine intitolata Moonrise Sprites over Storr, che ritrae la nota formazione rocciosa dell’Old Man of Storr, sull’Isola di Skye, in Scozia, illuminata dalle luci di un flash montato su un drone e dalla luna arancione crescente. Realizzato in piena notte, durante un’impetuosa tempesta di neve, questo scatto cattura la vastità del paesaggio montuoso e lo stupefacente cielo invernale.
    A proposito della vittoria, Man ha commentato: “Ogni anno, quando guardo le fotografie vincitrici, immagino di veder esposta una mia opera tra di esse. Essere stato nominato Open Photographer of the Year ai Sony World Photography Awards è un sogno che diventa realtà e mi lascia senza parole, immensamente grato e felice!’
    STUDENT PHOTOGRAPHER OF THE YEAR
    Quest’anno, i partecipanti al concorso Student sono stati invitati a presentare una serie di minimo 5 e massimo 10 immagini sul tema Home, per dar voce alla loro visione personale sui concetti di spazio, comunità, identità e senso di appartenenza.
    Il titolo di Student Photographer of the Year è stato vinto da Kayin Luys (Belgio), studente della LUCA School of Arts Sint Lukas Brussels, che si aggiudica un set di attrezzature fotografiche di Sony del valore di 30.000€ per la sua Università. La serie di Luys, intitolata Don’t Trust Pretty Girls, è un ritratto intimo dei suoi suoceri, che racconta il modo in cui ha conosciuto la famiglia della sua compagna ed è diventato parte delle loro tradizioni e dei loro rituali quotidiani.
    Luys ha commentato così la sua vittoria: “La fotografia è un mezzo fondamentale per esplorare ciò che mi circonda. Nel mio lavoro mi relaziono e traggo ispirazione dalle storie che mi vengono raccontate. Sono commosso e onorato che queste piccole e grandi storie raggiungano un pubblico più vasto e ottengano un ulteriore riconoscimento grazie ai Sony World Photography Awards”.
    YOUTH PHOTOGRAPHER OF THE YEAR
    Quest’anno, il concorso Youth ha chiesto ai partecipanti di esplorare il tema Through Your Eyes e condividere il loro personale punto di vista sul mondo che li circonda. Selezionato da una rosa di 10 fotografi con meno di 19 anni, Daniel Murray (Regno Unito, 15 anni) è il nuovo Youth Photographer of the Year, titolo che gli vale un kit digitale di Sony e una notorietà globale.
    Sfruttando i colori tenui e la luce calda di fine estate, la fotografia di Murray ritrae un surfista solitario su una spiaggia vuota della Cornovaglia, in piena armonia con l’atmosfera tranquilla della fine della stagione estiva e i vasti paesaggi della costa inglese.

    PHOTOGRAPHER OF THE YEAR 2024

    Come sempre è tra i vincitori delle diverse categorie riservate ai professionisti che viene scelto il Photographer of the Year e in questa edizione dei Sony World Photography Awards 2024 il premio finale è andato a Juliette Pavy per il suo lavoro di documentaristica sulla contraccezione forzata in Groenlandia. La fotografa ha ringraziato tutto il team che le ha permesso di portare a termine il reportage, ma soprattutto ha voluto dedicare il premio alle migliaia di giovani donne groenlandesi a cui furono impiantati dispositivi intrauterini senza il loro consenso, portando, in molti casi, all’infertilità. Sicuramente questo premio contribuirà a mettere sotto i riflettori del mondo questo problema rimasto sepolto per anni e la fotografa vuole dare il suo contributo per rendere giustizia a tutte queste donne. LEGGI TUTTO

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    Torna l’Italian Street Photo Festival 2024, lo sponsor principale è Fujifilm Italia

    Dal 26 al 28 aprile tornerà, a Roma, l’Italian Street Photo Festival 2024 (o più semplicemente ISPF) arrivato alla settima edizione. Saranno tre giorni dedicati ovviamente alla street photography dove si potranno incontrare sia professionisti del settore ma anche appassionati o più semplicemente curiosi. Qui ci si potrà confrontare sulle nuove tendenze, le novità, gli stili scelti dai fotografi di tutto il Mondo e nuovi approcci a questo genere di fotografia.

    L’Italian Street Photo Festival 2024 è patrocinato dal VIII Municipio di Roma mentre continua il sodalizio con Fujifilm Italia che è ancora una volta sponsor principale della manifestazione. La società nipponica sottolinea come ” sia necessario un confronto e un dialogo tra la realtà nazionale e quella mondiale su questo genere fotografico che scova gli aspetti emblematici della società nella vita di tutti i giorni”.
    In particolare Fujifilm Italia crede che la sua Serie X (fotocamere APS-C compatte e suddivise tra diverse fasce di prezzo oltre che per caratteristiche) sia adatta per la street photography contribuendo alla sua diffusione anche nell’epoca della fotografia digitale. Saranno presenti in loco le ultime novità non solo della Serie X ma anche di quella GFX (medio formato) e INSTAX che potranno essere provate oltre a poter dialogare con lo staff del marchio.

    Tornando allo Italian Street Photo Festival 2024, il programma è ricco di eventi gratuiti e a pagamento. I visitatori potranno assistere a seminari, passeggiate fotografiche per il quartiere, letture portfolio e mostre fotografiche (come quella di Martin Parr, che sarà presente per una Lectio Magistralis, ma anche del fotografo Matt Black).
    Durante l’ISPF si parlerà anche d’intelligenza artificiale utilizzata in fotografia ma non mancheranno argomenti come la privacy, la scelta dei mezzi fotografici, quali sono gli errori più comuni e molto altro ancora. All’Italian Street Photo Festival 2024 ci sarà spazio anche per concorsi fotografici a tema, con i vincitori che potranno aggiudicarsi premi in denaro e attrezzature fotografiche fornite da Fujifilm Italia come la nuova Fujifilm X100VI, Fujifilm X-T30 II con ottica XF18-55mm, Fujifilm X-S20 con ottica XC15-45mm e le stampanti INSTAX MINI LINK 2, INSTAX SQUARE LINK eINSTAX LINK WIDE. Tutte le informazioni e il programma completo sono presenti sul sito ufficiale. LEGGI TUTTO

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    Dal 26 aprile torna il Circuito OFF di Fotografia Europea 2024 a Reggio Emilia

    Con l’arrivo della bella stagione arrivano anche le mostre e i progetti fotografici. Dal 26 aprile al 9 giugno andrà in scena a Reggio Emilia il Circuito OFF di Fotografia Europea 2024 che si propone come un evento collettivo e diffuso sul territorio creato dai cittadini per i cittadini. Questi saranno parte attiva con l’allestimento di mostre fotografiche, incontri ed eventi sia a Reggio Emilia che in provincia.

    Nel 2024 saranno 260 le mostre fotografiche presenti, delle quali 150 saranno nel centro storico e oltre 60 fuori le mure e altre 40 in provincia. Questo permette di espandere l’interesse dei cittadini e della comunità non solo nelle zone centrali ma anche in quelle che potrebbero essere meno valorizzate.

     Luca Vecchi (sindaco di Reggio Emilia) ha dichiarato “il Circuito OFF di Fotografia Europea è un’occasione estremamente importante per la nostra città. Si tratta infatti del momento in cui i fotografi, principalmente reggiani ma non solo, espongono le loro opere attraverso un modello virtuoso che tiene assieme le strade e le piazze, i cortili e le residenze private, sino agli esercizi commerciali. In quei giorni si può a buon titolo affermare che la città si trasforma, si incontra, discute, si conosce e si riconosce. Auguro a tutti i protagonisti del Circuito OFF buon lavoro, sottolineandone il protagonismo che, in questi anni, non è mai venuto meno”.

    Andrea Zannoni – Essenze Nascoste, Profumeria Tricolore
    Anche l’assessora alla Cultura Annalisa Rabitti ha ricordato come Circuito OFF nasca proprio per portare la fotografia e le mostre fotografiche in luoghi inconsueti rafforzando il legame con la città che li ospita.

    Audiocassetta e Irene Ferri, via Roma
    Per quest’anno Ex Aci aprirà al pubblico e ospiterà Visioni Off. Qui verranno esposti i progetti che mettono in risalto l’identità di Circuito OFF. I visitatori potranno ammirare i frutti di collaborazioni internazionali, l’attenzione alle fasce più fragili della popolazione e le creazioni di Luana Rigolli, vincitrice della precedente edizione del Circuito OFF (premio Max Spreafico).
    La mostra del progetto Pre-texts è stata pensata invece in collaborazione con l’Istituto penitenziario di Reggio Emilia e il Comune di Reggio Emilia. I detenuti e le detenute del carcere hanno creato testi e opere visive che sono poi state trasposte in fotografia da Laura Sassi. Fondazione E35 porta invece il progetto Nuvolicadira sviluppato in collaborazione con città gemellate con Reggio Emilia e che ha come soggetto il rapporto tra l’essere umano e la natura.

    Enrico Rossi, 50 anni Pallacanestro Reggiana, Ex Aci
    Si passa poi a Figli di un dio minore dove il fotografo Roberto Brancolini ha documentato (grazie all’aiuto di DCI international e YMCA East Jerusalem) quanto accade ai minori palestinesi arrestati dall’esercito israeliano. Non manca Foreigners, un progetto di Fabio Vighi con l’associazione Let Children Be Children che parla di culture differenti e di un viaggio sia fisico che mentale in luoghi lontani.
    Sempre la fotografa Luana Rigolli esporrà le immagini del progetto Isole Nere dove vengono mostrate le fotografie raccolte in sette anni di diverse isole vulcaniche italiane soffermandosi su vegetazione e persone. Molte altre saranno le mostre e le esposizioni del Circuito OFF.
    Per esempio ci saranno collaborazioni tra scuole straniere e italiane, si potrà vedere gli scatti dedicati ai 50 anni della Pallacanestro Reggiana e molto altro. Il programma completo con tutte le informazioni utili è presente sul sito ufficiale dell’evento dove si potranno trovare i vari giorni degli incontri, la posizione delle mostre fotografiche diffuse e altro ancora. LEGGI TUTTO